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Ansia: come riconoscerla, gestirla e tornare a respirare


Provare ansia è un’esperienza comune nella vita di ognuno di noi. Ci si accorge di sperimentarla quando il respiro si ferma a metà strada tra la gola e la pancia, l’inspirazione è accelerata, l’espirazione perde profondità e si ha la sensazione che l’aria non basti, che le parole la consumino più del necessario.

Accanto a questa esperienza ben riconoscibile può accadere di faticare ad addormentarsi, di avere incubi notturni e svegliarsi con l’affanno, può accadere di non riuscire a staccare la presa sulle questioni quotidiane anche nei momenti di relax: uno o un insieme di pensieri relativi a qualcosa che potrebbe verificarsi porta preoccupazione, agisce da campanello d’allarme e non permette al corpo di rilassarsi, di allentare la tensione muscolare, di rallentare.

L’ansia è uno stato d’animo che può essere legato a qualche evento specifico, e può presentarsi anche in maniera più confusa, apparentemente immotivata. È quello che accade quando sentiamo qualcuno dire: “mi sento in ansia ma non capisco come mai”. Nel tentativo di capirlo la preoccupazione sale e la persona può sentirsi sempre più disorientata perché nonostante si sforzi di cercare delle ragioni al suo malessere, sembra non trovare il bandolo della matassa.

L’ansia, come ogni altra emozione, è lì per comunicare qualcosa alla persona che la sta sperimentando. È lì a dire che c’è un bisogno ignorato, c’è paura di qualcosa, c’è da guardarsi dentro e accendere la luce nelle zone d’ombra.

Ma come si fa a venirne fuori se non sappiamo a cosa è legata l’ansia che sentiamo?

Rallentare è il primo passo per poter guardare che sta accadendo dentro di noi e nella nostra vita. Prendersi un momento per sentire com’è il proprio respiro è un atto di consapevolezza che permette di contattare lo stato d’animo che ci attraversa. Anche se non sappiamo ancora dargli un nome, stare a contatto porta chiarezza. Sentire il proprio respiro veloce e osservarlo, senza giudicarlo, continuare a stare in contatto con esso per un po’è un atto volontario che produce un effetto di calma.

Questa piccola esperienza può aiutare a entrare un po’ dentro sé stessi e a scoprire che accanto all’immagine di noi che conosciamo bene, ci sono altre parti inconsapevoli che chiedono di potersi esprimere.

La psicoterapia si colloca in questo ambito come lo strumento che affianca la persona nella ricerca della o delle situazioni che tengono in piedi il suo vissuto ansioso, addentrandosi con lei a fare luce su quelle preoccupazioni che spingono da dentro senza mai farsi vedere troppo nettamente e sfuggendo alla consapevolezza della persona che se ne sente in balìa.

Trovare il coraggio di iniziare un percorso di psicoterapia può migliorare la qualità di vita della persona che potrà imparare a familiarizzare con gli aspetti più nascosti di sé stessa, riuscendo a riconoscere e comprendere i propri segnali d’allarme per costruire la propria risposta all’ansia che sperimenta e scegliendo di vivere più serenamente con i propri limiti umani.

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