Fissa il tuo primo colloquio in Psicoterapia: prenditi cura della tua vita!
Nel mio studio la durata di un colloquio è di un'ora. Il primo colloquio è gratuito.
Come mai questa scelta della gratuità?
Perché il primo colloquio è conoscitivo cioè serve a me per esplorare la richiesta del cliente e al cliente per avere tutte le informazioni di cui ha bisogno. Credo che il cliente debba poter avere l’occasione di sentire il gusto dell’incontro. Se durante l'incontro il cliente si sarà trovato bene in relazione con me e vorrà intraprendere un percorso potrà decidere liberamente di fissare un secondo appuntamento.
Ma come si svolge un primo colloquio?
Il cliente che arriva in studio ha fissato quell’appuntamento in precedenza e porta con sè una domanda che rivolge al terapeuta (e anche naturalmente a sè stesso, davanti al terapeuta che osserva e ascolta..). Il primo colloquio serve a sviscerare questa domanda, a darle una forma e una direzione. Serve a sondare il terreno su cui il cliente, se vorrà, potrà muovere i passi verso la scoperta di sé.
Dal successivo colloquio in poi il mio titolo di psicoterapeuta mi da un ruolo ben preciso in questa relazione nascente: quello di accompagnare il cliente nel suo mondo interno allo scopo di aiutarlo a trovare da solo le chiavi per aprire quelle porte che solitamente non apre (e che magari non sa neanche di avere perché non si è mai avventurato dentro di sé con fiducia!) al fine di rendere la sua vita una vita qualitativamente soddisfacente.
Ma che cos’è una vita qualitativamente soddisfacente? È una vita che ha come caratteristica una condizione chiara: sentire di volerci vivere dentro e di avere il potere di cambiarne alcuni aspetti quando qualcosa che inizialmente ci piaceva non ci dà più il nutrimento interno di cui abbiamo bisogno. Come faccio a capire cosa voglio? Prestando attenzione alla consapevolezza di me, cioè rendendomi conto di cosa sta accadendo proprio ora, di cosa sono consapevole, di com’è il mio respiro, di cosa accade nel mio corpo, di quali pensieri o immagini passano per la mia mente proprio qui e ora.
Quello che fa il terapeuta durante il primo colloquio è immaginare gli aspetti che il cliente può trasformare nella sua vita. La direzione del progetto terapeutico ha per oggetto che cosa il cliente vuole trasformare della sua vita, avendo preso contatto con quello che sente e anche con quello che fa inconsapevolmente per contribuire a trovarsi nei guai in cui si lamenta di essere.
Il contratto fa da cornice alla relazione e dà il mandato al terapeuta per lavorare con il cliente su quello che emerge nella sua domanda: a partire dalla domanda del cliente il terapeuta condivide la visione che si è fatto del problema e della direzione del lavoro; il processo inizia quando terapeuta e cliente trovano un accordo, cioè quando entrambi condividono gli obiettivi del percorso che si prospetta.
Che cosa ha di speciale una relazione terapeutica?
È una relazione sgombra dal giudizio dalla valutazione. Spesso si confonde l’aspetto diagnostico con quello terapeutico mentre è bene tenerli separati perchè la valutazione è oggetto della diagnosi, non della psicoterapia. La psicoterapia è un percorso di crescita e di consapevolezza di sè, dei propri meccanismi interni, ha a che vedere con come viviamo e come vorremmo vivere la nostra vita.
Iniziare una psicoterapia non significa essere valutati. Questa paura, la paura del giudizio dell’esperto può a volte allontanare dalla scelta di contattare uno psicoterapeuta. È utile allora sapere che psicoterapia e psicodiagnosi sono due esperienze diverse, pur potendosi affiancare.
Non rimandare, puoi stare meglio ora! Se hai ancora dubbi potrai avere più chiare le idee leggendo anche questo articolo: