Psicoterapia: che cos'è? perchè iniziarla? quando finisce? come scegliere il professionista?
Psicoterapia è relazione, responsabilità, processo, aiuto ad aiutarsi, prendersi cura, percorso, umanità, espressione, consapevolezza, cambiamento. Cosa vuol dire?
Sostanzialmente vuol dire che la Psicoterapia è un percorso umano di relazione attraverso cui aiutarsi e prendersi cura di sé con consapevolezza attivando per la propria vita un processo di espressione e cambiamento che ha il sapore della responsabilità verso il proprio benessere.
La Psicoterapia inizia quando una persona in un certo momento della propria vita sente il bisogno di rivolgersi a uno Psicoterapeuta con una richiesta personale, che ha a che fare con la sua esistenza.
Di solito la domanda “perché hai deciso di iniziare una psicoterapia?” conduce a una risposta che parla di sofferenza: qualunque sia il motivo della sofferenza, qualunque sia il tipo di sofferenza, la persona che risponde alla domanda è arrivata dal terapeuta spinta da.. spinta da un dolore? spinta da un evento? spinta da un disagio? spinta da un familiare? spinta da una mancanza?, etc.
Qualsiasi sia la propria spinta personale, il fatto di aver contattato uno Psicoterapeuta e aver fissato il primo appuntamento ci racconta che quella persona ha un desiderio per sé stessa, ha un’intenzione, vuole qualcosa per la sua vita.
È questo volere che regola l’inizio e la fine di una relazione terapeutica: una Psicoterapia inizia quando la persona prende questa decisione e termina quando lei stessa sente che ciò che ha sperimentato, trovato, scoperto, conosciuto attraverso quel percorso è quello che voleva prendere per sé.
Scegliere il professionista è un punto importante, perché iniziare il proprio percorso vuol dire essere in relazione con un altro essere umano che ha la sua storia, i suoi limiti, le sue potenzialità, le sue risorse, i suoi strumenti, la sua delicatezza. Ecco perché, sottolineando che Psicologo e Psicoterapeuta sono due professioni con competenze differenti, in campo psicologico la scelta del professionista va focalizzata su alcuni punti principali di cui parlo in questo articolo come-scegliersi-lo-psicologo.html .
Non è raro sentir dire frasi come “io in terapia ci andrei anche, ma poi che gli dico?”. Andare in terapia non è come andare a scuola, non bisogna aver preparato un tema da sottoporre a qualcuno. In terapia si porta sé stessi con la propria storia. Ogni parola che diciamo, ogni gesto che facciamo, ogni direzione che prendiamo è un pezzetto di noi e parla della nostra storia presente e passata. Parla dei nostri sogni, delle nostre ambizioni, delle nostre illusioni, delusioni, delle nostre sofferenze, delle nostre rinascite.
È all’interno di questo mondo fatto di tante piccole sfumature che il terapeuta e il paziente inizieranno un percorso.
All’interno di questo cammino pian piano potranno fare chiarezza su molti aspetti: capita di sentire storie di persone state in terapia che raccontano di essere state più male dopo averla iniziata. Un aspetto importante che si impara andando in terapia è che la terapia muove. E quando dopo essere stati fermi per tanto tempo, ci muoviamo possiamo sentire fatica, dolore, indolenzimento.
Questo non accade solo al corpo, ma anche all’anima. Se per troppo tempo abbiamo trattenuto le nostre emozioni, il nostro dolore, la nostra tragedia personale, la nostra paura, la nostra tristezza, la nostra rabbia, il nostro pianto, il nostro riso, il nostro ghigno, probabilmente sentiremo di star più male.
Permettere a sé stessi di sentirlo e di stare con quello che è successo e che succede in terapia vuol dire cominciare a sentire che la vita si muove, e spesso per ri-cominciare a muoversi deve disincrostare qualcosa.
Per questo iniziare una terapia e stare nel proprio percorso richiede coraggio. Richiede il coraggio di sentire la paura di rischiare con sé stessi: rischiare di emozionarsi, rischiare di incontrarsi, rischiare di guardarsi, rischiare di non piacersi, rischiare di piacersi, rischiare di cambiare, rischiare di scegliere, rischiare di vivere. E nonostante questa paura, decidere di fidarsi di sé stessi, del fatto che la vita è una e viverla appieno ripaga.